Non teme che le larghe intese, su cui si regge l’attuale esecutivo, diano maggiore forza alle spinte populiste?
«Il governo Letta ha una responsabilità doppia. La prima è fronteggiare l’emergenza economica e sociale con mezzi e risorse nettamente più coraggiosi del quadro fornito fin qui».
Quindi secondo lei la legge di Stabilità è da rivedere?«Il governo Letta ha una responsabilità doppia. La prima è fronteggiare l’emergenza economica e sociale con mezzi e risorse nettamente più coraggiosi del quadro fornito fin qui».
«Non si tratta di discutere i saldi o annunciare delle incoscienti rotture dei patti che abbiamo sottoscritto. Ma altra cosa è ascoltare le grida di aiuto che si levano da molte parti e segnare con più radicalità l’inversione di rotta».
I punti su cui intervenire?
«Pensioni, esodati, fondi per le politiche sociali, misure straordinarie contro la povertà, selettività nell’intervento sul cuneo e una riflessione seria sul dovere di alzare il deficit previsto per ora nel 2014 al 2,5%». (leggi l'intervista)
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